WE ALL COME FROM SOMEWHERE
Marina Moreno
Con Michael Meldru, Jenny Davis e Edson Burton. A cura di Jacek Ludwig Scarso.
Dal 14 Novembre al 6 Dicembre 2024
Evento Speciale Sabato 16 Novembre 17:00
Project Space Fondazione Marta Czok, Venezia
542-544 Campo Rialto Novo, 30125 VE
Lunedì-Sabato 10:30-12:30
Mercoledì-Sabato 16:00-19:30
Ingresso Gratuito
Note Curatoriali
In risposta alla tematica della Biennale Arte 2024 “Foreigners Everywhere”, Fondazione Marta Czok conclude la stagione di Biennale ospitando il progetto di arte pubblica We All Come from Somewhere di Marina Moreno, a cura di Jacek Ludwig Scarso e con la partecipazione di Michael Meldru, Jenny Davis e Edson Burton.
Realizzato con il supporto di Arts Council England (ACE) e originariamente commissionato da Tate Liverpool nel 2019, il progetto celebra il diritto umano al movimento e alla migrazione, e la ricchezza culturale che questo comporta.
Marina Moreno, artista interdisciplinare nata a Venezia e residente a Bristol (UK) proviene da una storia familiare di migrazione, le cui radici si possono trovare, oltre all’Italia e il Regno Unito, in Spagna, Brasile, Francia, Stati Uniti, Lituania e Mongolia. Ispirandosi a questa esperienza, Marina Moreno fu invitata da Tate Liverpool, come parte del programma Tate Exchange, a creare un’opera partecipativa dove poter condividere storie di migrazione e spostamento.
Riportando il simbolo della fune da cantiere navale in riferimento al porto di Liverpool, i partecipanti creavano sculture che rispecchiano la lontananza dalla loro prima casa e i viaggi percorsi nel frattempo.
Ora le funi si ritrovano a Venezia, punto di origine per Moreno, ugualmente enfatizzato dalla presenza dell’acqua. Le vie d’acqua, qui come a Liverpool, riprendono una storia di continuo spostamento causato da molteplici fattori: dallo scambio economico al bisogno di rifugio politico e, ancora, all’imperialismo ed il colonialismo. Questi fattori di stampo globale hanno un impatto specifico sull’individuo, creando un’infinità di narrative personali che riflettono nell’insieme la fluidità di ciò che ci conferisce la percezione di appartenenza geografica.
Sono proprio queste narrative che vengono condivise in We All come from Somewhere, al centro del quale l’intervento performativo, ovvero il dialogo orale fra i partecipanti e gli artisti coinvolti, diventa il fulcro di un’esperienza artistica che trova forma nelle sculture create e nella documentazione, tramite testo e video, di ciò che le ispira.
“Vedo il collettivo assemblaggio delle nostre sculture di corda”, racconta Marina Moreno, “dare forma ad un’installazione che crea un paesaggio surreale senza confini, dove i nostri viaggi si avvicinano tra di loro, complementandosi l’uno con l’altro”. E aggiunge, “queste sculture rappresentano storie di:
ARRIVI E PARTENZE
VIAGGI FISICI, PERSONALI E SPIRITUALI
LA CONNESSIONE CON LA NOSTRA CULTURA ORIGINALE
E LA CULTURA CHE DECIDIAMO ABBRACCIARE
LO SCAMBIO DI IDEE
MOVIMENTO ED EVOLUZIONE COSTANTI"
A cinque anni di distanza dalle sue origini a Liverpool, anche il progetto stesso è migrato, reinventandosi in un nuovo contesto e generando nuove narrative in questo processo.
We All Come from Somewhere viene presentato alla Fondazione Marta Czok come un archivio vivente, che unisce gli aspetti originariamente commissionati da Tate Liverpool, come l'opera Musigration di Michael Meldru e Edson Burton, con quelli in continuo sviluppo qui a Venezia. Invitiamo i visitatori a contribuire al futuro di questo progetto, partecipando al suo sviluppo creativo.
BIOGRAFIA
Marina Moreno è un’artista interdisciplinare (installazione, fotografia, Live Arts, Video, Danza, Teatro) performer e curatrice. Nata a Venezia vive e lavora in Gran Bretagna. Marina crea lavori innovativi di arte pubblica visivamente sorprendenti attraverso una chiara strategia artistica, per connettere il locale al globale, offrendo opportunità di partecipazione e collaborazione ed esplorando temi quali: migrazione, displacement, trans-nazionalismo, femminismo e identità. Ha ricevuto diverse sovvenzioni e commissioni da vari enti pubblici tra cui l’Arts Council of England. I suoi lavori sono stati esibiti in tutto il mondo, tra cui: Tate Liverpool, South Bank Centre London, Yan Huang Museum Beijing, Kulter Amsterdam, Expressive Arts Institute San Diego, Sobering Gallery Paris, Kalao Pan African Bilbao, Galérie Mekki Mghara Tetouan, Blue Coat Liverpool, Yokohama Design Labs, Palazzo Prigioni presso Palazzo Ducale Venezia. Alla Tate Exchange Liverpool, come artista associata ha realizzato e curato diversi progetti interattivi e inclusivi. Marina è artista associata della MK Gallery e lavora nella pratica artistica inclusiva del programma “Art and Us”. Fa parte del Network di Ricerca di CREATURE (The Centre for Creative Arts, Culture and Engagement) London Metropolitan University e cura i progetti di Public Engagement presso Fondazione Marta Czok.